Michele e Rosina Croce, la baita ai Ronch e Löwy

La fotografia è tratta da Me recorde che… e se volede ve conte, a cura del Grop Ladin, 2012

Nelle sue memorie biografiche Michele Croce scrive:

Mi pare ancora di vedere la maestra Parolota che correva avanti e indietro, tutta agitata, per mettere al sicuro i Löwy, una famiglia ebrea che abitava presso la casa del Buro. Inizialmente si rifugiarono nella nostra baita a Ronchi, che però era piuttosto malridotta e senza fonti d’acqua vicine. Se non sbaglio in seguito andarono a stare a Soraga dopodiché, povera gente, furono catturati dai tedeschi e deportati nei campi di concentramento. Non si sa che fine abbiano fatto quei poveri disgraziati.

La baita Croce (come si presenta oggi)

Insieme alla zia Rosina, è stato anche lui uno dei giusti della Val di Fassa.

Rosina è citata come amica di Richard Löwy già in una lettera del 1941 e fu vicino ai quattro fino alla fine.

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