Racconta Michele Croce, nelle sue belle memorie autobiografiche (DA LEGGERE!), la vita di un moenese fra gli anni Trenta e Cinquanta. Molti riguardano il periodo della Seconda Guerra Mondiale.

Il 20 luglio del 1944 Michele ha 16 anni e sta tagliando la legna per la zia Rosina, quando incomincia a vedere passare gli aerei americani che vanno a bombardare la Germania. Non è la prima volta che succede: una volta un aereo in avaria sgancia addirittura alcune bombe sul Sas de Ciamp, su passo Carezza, sulla Roda de Vael e su Soraga. Ma quando Michele vede passare tanti e tanti aerei, incomincia a contarli. Arriva a quota 400!
La cosa lo colpisce tanto che ha un’idea: un’incisione sulla porta del tabià.
20/07/44 – sono passati 400 aerei inglesi

Ma c’è ancora un altro particolare che rende quella porta davvero interessante: altre iscrizioni fatte dai prigionieri bosniaci durante la guerra del 1914-1918.

E così una porta diventa la testimonianza di due momenti terribili della storia del Novecento.
E forse ci ricorda che dobbiamo essere lieti dei 75 anni senza guerre mondiali che abbiamo vissuto fra il 1945 e oggi e impegnarci ancora più a fondo per custodire la pace e la collaborazione fra i popoli.