Fino a pochi mesi fa non sapevo che cosa fossero i codè. Poi ho scoperto che, durante la falciatura, i contadini li tenevano appesi alla cintura: vi mettevano la cote (a bagno nell’acqua) per affilare la falce e, quando facevano fieno in campi impervi, li infilavano a terra con il loro bel puntale!
Poi ho scoperto che in Val di Fassa ci sono i codè più belli del mondo.
(fotografie tratte da ‘Portacote delle valli trentine: dal cozar al coder‘ a cura di Danilo Valentinotti, Priuli e Verlucca 2007)
In questa bellissima fotografia custodita al Museo Ladino di Fassa, è ritratto un gruppo di persone impegnate nella fienagione in Val Duron. Riconoscibili Salvester de Stefin e Catarina de Janantone. In primo piano, un codè infilato nel terreno.